“Non ho deciso io”. Se il buongiorno si vede dal mattino, i Foggiani dovrebbero cominciare a preoccuparsi.
Oggi la candidata sindaco del Partito Democratico, Maria Aida Episcopo, rispondendo ad una domanda relativa ad alcuni candidati al Consiglio comunale presenti nelle liste che la sostengono, ha affermato che non è stata una sua scelta. “Le candidature di altre forze politiche sono nate prima della mia investitura”, ha dichiarato testualmente. Come dire: “Chiedete ad altri, io non c’entro”.
Non so se la candidata sia informata del fatto che non funziona così. È il candidato sindaco a firmare l’atto con cui dichiara a quali liste di candidati al Consiglio comunale è collegato. È cioè lei la loro garante e la loro rappresentante.
Insomma, Maria Aida Episcopo ha candidamente ammesso che nella composizione delle liste la sua indipendenza è stata inesistente. E se è stata pari a zero nella selezione dei candidati al Consiglio comunale, non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere quando dovranno essere prese decisioni importanti e “delicate” per la città.
Quando affermiamo che la sua candidatura rappresenta la continuità con il passato, ci riferiamo esattamente a questo. Con le disastrose Giunte di centrosinistra che hanno amministrato Foggia – provocando il dissesto finanziario del Comune, il fallimento dell’azienda Amica e l’emergenza rifiuti, solo per fare qualche esempio – abbiamo purtroppo già visto sindaci completamente “ostaggio” dei partiti che occupavano il potere. Ai quali veniva detto cosa dovevano fare e come dovevano farla.
Conta poco che la candidata sindaco del PD ci informi che tutti i suoi candidati consiglieri “hanno il casellario giudiziario pulito”. E ci mancherebbe pure che lo avessero sporco. Quella non è una gentile concessione. È un dovere.
A lei spetta – o spetterebbe, visto che non è stata tenuta in alcuna considerazione – la valutazione politica dei profili dei propri candidati e quindi l’opportunità della loro presenza in lista. Cioè le loro competenze, il loro passato amministrativo, ciò che hanno saputo fare quando hanno governato Foggia.
Ecco la differenza tra lei e noi.
Ecco perché lei rappresenta il passato e noi il futuro.
Ecco perché lei non è affatto “un’altra storia”, ma è invece sempre la “stessa storia”. La replica di un film che i Foggiani vogliono dimenticare.
Noi, al contrario di Maria Aida Episcopo, non ci siamo fatti imporre i candidati che sono nelle nostre liste. Li abbiamo scelti e li conosciamo. Uno ad uno.
Noi, a differenza sua, siamo liberi. Sul serio. Lo siamo stati ieri e lo saremo domani nell’amministrare Foggia, finalmente come i cittadini chiedono e meritano.